I Percorsi Dell'Amore

Vorrei che venisse a voi, come a me, un'eco di memoria e un respiro come quello del mare, delle spiagge e balere d’estate, quella voglia di amare e di vivere, di sperare e di sognare che hanno fatto della canzone italiana un modello, un esempio sia in campo musicale che vocale.

Per quest'anteprima, quattro stelle del firmamento musicale italiano dagli anni sessanta ai nostri giorni: Modugno, Gaber, Cocciante, Antonacci. I brani? Così Bella e Così Sola, di Domenico Modugno e Salvatore Palomba; In Bicicletta, di Riccardo Cocciante e Mogol; Volevo Solo Dirti Che, di Biagio Antonacci e Archei (Graziano Antonacci, fratello di Biagio); Non Arrossire di Maria Monticelli, Mogol, Giorgio Gaber e Davide Pennati.

Risentire con l’accompagnamento di una grande orchestra Non Arrossire o la canzone desueta di Modugno, Così Bella e Così Sola (Salvatore è il primo in assoluto a riproporla al grande pubblico), è emozionante: è al tempo stesso un viaggio nel passato e uno sguardo al futuro con il Tricolore nel cuore.

Lavorare ed interagire con il maestro Pippo Caruso, dall’alto della sua grande carriera, deve essere stata un'esperienza di grande impatto emotivo e molto formativa. Si tratta, a ben vedere, del risultato finale di un sodalizio di quelli destinati a durare e a crescere sempre di più nel tempo, potremmo dire a "volare", nello spazio.

Una voce calda quella di Salvatore Venturini, precisa, incistata nella tradizione musicale italiana; parole scandite, toni alti e bassi affrontati con leggerezza e precisione, senza forzature, senza tremolii ed orpelli, che si vanno ad inserire con armoniosità nell’orchestrazione avvolgente dei violini, delle chitarre, tra i solisti della sezione dei fiati.

Niente confronti, ma soprattutto niente stravaganze: pulizia e tradizione nella contemporaneità.

Basta una passeggiata in bicicletta, un po' di rossore sulla pelle, uno sguardo semplice, il sapore di un bacio, la solitudine cucita con un filo di ragnatela, sottile, ma tenace ai venti del quotidiano, poche parole a predisporre l'animo, e non solo.

Insomma, un omaggio all'amore ed alle nuove generazioni, un ritorno promettente alle radici della canzone italiana moderna e ai suoi grandi testimoni del passato.


Marcello Napoli
Giornalista e collaboratore delle pagine culturali de Il Mattino, scrittore